venerdì 19 ottobre 2007

Bimbi Sperduti




Lavoro in un “IC”. Per i più, specifico trattasi di una Direzione Didattica che comprende 8 classi di scuola materna, 25 classi di elementari e 16 di Media. Una media di 20 alunni a classe… fate un po’ il totale dei bambini transitanti nell’edificio (980 circa).
Allora statisticamente può accadere che qualche bambino rimanga cinque minuti oltre il suono della campanella finale, magari perché il papà-mamma-nonni-tata predisposto al “ritiro” del fanciullo, abbia avuto un piccolo contrattempo…
PANICO!!!! Il panico si scatena negli operatori scolastici, sia che essi siano docenti o non docenti.
E dinanzi al bambino sperduto si inizia a parlare di chiamare i vigili o i carabinieri per abbandono di minore. Oppure si cerca disperatamente il fascicolo personale alla ricerca di un numero di cellulare (al quale di solito o non risponde nessuno, o è spento oppure è inesistente).
E si grida dicendo che i “papà-mamma-nonni-tata” non possono fare come vogliono, si grida cercando di capire di chi sia la responsabilità (durante quei 5 minuti) nel caso in cui il bimbo sperduto si faccia male…. E si grida e si continua a parlare… blaterando di “ devo andare a casa – questa scuola non è un parcheggio….”
E il BimboSPerduto? Siede in un angolo, con la giacca e zaino indossati. Con una faccia triste con gli occhi velati, che non capisce perché “papà-mamma-nonni-tata” non sia venuto a prenderlo.
Che sente parlare di carabinieri … quelli che portano via i cattivi… che vede la maestra, pochi minuti prima, presenza rassicurante in classe, ora trasformata in docente urlante… Il Bambino Sperduto nell’atrio della scuola, dove è stato portato la mattina… circondato all’improvviso da estranei che parlano di responsabilità…
Ed ecco arrivare i “papà-mamma-nonni-tata” trafelato affaticato e anche preoccupato…
Finalmente!!! Grida il Bimbo Sperduto….allora non sono stato abbandonato…. Allora non dovrò andare con i carabinieri… allora qualcuno mi vuole ancora bene….

Da genitore che lavora dico che a volte può succedere che il traffico, gli impegni, il caso fortuito, facciamo ritardare l’orario dei mille incastri giornalieri.

Ma per favore… non dimentichiamoci dei BimbiSperduti che erano dentro di noi.

2 commenti:

Vale ha detto...

Me la ricordo eccome, la mia pseudo-esperienza di bimba sperduta...avevo 4 anni, ero all'asilo ed è stata tutta colpa di un fraintendimento con gli orari...
Ricordo come se fosse ieri il contegno che cercavo di mantenere davanti alle suore che mi rincuoravano "Valeriuccia, ma che fai? piangi?"..."Nonnò, mi è entrato qualcosa negli occhi..."
Sempre la solita capocciona orgogliosa.... :-)

FraGyza ha detto...

Hai fatto una riflessione dolcissima, Anna.

Si è appena presentato il padre di una bimba, qua in Istituto, con mezz'ora di ritardo. Purtroppo l'ho inquadrato per quello che è (un id**ta), fin dalla prima seduta. E so che il suo comportamento non è stato dovuto ad "imprevisti"...
Ma lei è una stellina e quando oggi, col musetto vispo e l'aria interrogativa, mi ha chiesto "E papà??"...

...abbiamo fatto un disegno. Insieme. Aspettando "papà".